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Chiudete gli occhi e immaginate una distesa di fiori rosa, fiori di pesco, che all’arrivo di ogni primavera colorava Castel Gandolfo, dalla valle del Lago fino a Pavona.

Una distesa di frutteti che adornava la cittadina e che tra luglio ed agosto regalava i frutti succosi che durante l’anno i contadini del paese coltivavano nei loro terreni ricchi di terra vulcanica, come racconta con passione Luciano Mariani, nostro concittadino, saggista e "memoria storica" di Castel Gandolfo.

Era la fine degli anni ’20 del ‘900 e a quel tempo i Castelli Romani erano rinomati per le coltivazioni, dalla vite, alle fragole, alle pesche.
Fu così che il 24 agosto del 1929 si tenne la 1° Fiera delle Pesche in omaggio alla regina dell’economia locale: “la pizzutta”, la pesca conosciuta come Aiale o Super Berta a pasta gialla con il nocciolo rosso fuoco.

In queste 84 edizioni di festeggiamenti castellani per celebrare la pesca si sono tramandate alcune tradizioni, nonostante lo scorrere del tempo e il mutare della società, tra queste la benedizione delle pesche sul sagrato della Chiesa Pontificia di San Tommaso da Villa Nova, la consegna dei cestini di pesche ai pontefici e la voglia di ritrovarsi ogni anno nell’ultimo fine settimana di luglio a festeggiare insieme in piazza la storia e il folklore della nostra città.

Oggi è il giorno dell'84esima Sagra delle Pesche, ma in questo anno inaspettato, ci siamo dovuti prendere una pausa dai festeggiamenti in piazza. Torneranno, più belli di prima!

Guarda tutti i video delle Cartoline da Castel Gandolfo: https://www.comune.castelgandolfo.rm.it/index.php/vivere-castel-gandolfo/turismo
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Realizzato con il contributo "Eventi delle Meraviglie 2020" e prodotto da Eccolo Marketing in collaborazione con il Comune di Castel Gandolfo