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Il centro storico

L'accogliente borgo di Castel Gandolfo racchiude interessanti monumenti e curiosità che meritano un approfondimento da parte del turista più attento.
La particolare situazione di Castel Gandolfo (paese "di confine" con lo Stato Città Vaticano) e la lunga storia del borgo offrono particolarità uniche al mondo e aneddoti di sicuro interesse. 
Un piccolo itinerario ben studiato ci permetterà si scoprirli!

La nostra visita inizia dal terminal bus di P.le Sandro Pertini:

  • dall'atra parte della strada Maremmana Inferiore III si può facilmente individuare una salita pavimentata in sampietrini e abbellita da alti pini; alla sommità della salita è presente un imponente cancello in ferro battuto che costituisce l'ingresso principale ai Giardini vaticani del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo. La salita, delimitata in basso da una pesante catena, è zona extra-territoriale secondo quanto stabilito dai Patti lateranensi.
  • percorrendo la strada provinciale, alla base della salita di via Massimo d'Azeglio (così chiamata perchè in una casa, ormai abbattuta, soggiornò più volte il grande letterato e statista italiano) si può notare l'imponente Palazzo Del Drago (fatto costruire dal cardinale Alessandro Albani nel 1746, ed ex residenza estiva dei Principi Del Drago) oggi proprietà privata e sede della locale Banca di Credito Cooperativo dei Castelli Romani, sulla destra invece potrete rinfrescarvi nel "beveratore", vasca che riceve l'acqua del vecchio Acquedotto di Palazzolo che serve numerose fontane della cittadina e le principali residenze nobiliari (compreso il palazzo del Pontefice), una volta utilizzato principalmente per abbeverare i cavalli.
  •  arrampicandosi per la salita, appena svoltato l'angolo, si presenta il fianco del Palazzo Apostolico con ben visibile il torrione che Urbano VIII fece costruire a fianco dei resti dell'originario castello dei Gandolfi, primi signori di Castel Gandolfo. La strada, ora ampia ed ombreggiata da pini, è il risultato dell'abbattimento della "spina" di case che una volta la dividevano longitudinalmente in due: via Massimo d'Azeglio e vicolo della Cona. La "Cona" non è altro che una icona della Madonna custodita nella piccola chiesetta della Cona posta ai piedi della scalinata che, chi sale verso la piazza, si trova alle spalle di fianco al punto d'informazione turistica. Salendo si faccia caso al fatto che le pareti esterne del palazzo risultano "scheggiate"; questo è il risultato di uno dei rari bombardamenti che il paese subì durante la Seconda guerra mondiale ed è stato volutamente lasciato così a memoria di quei tragici giorni.
  • varcato l'arco che unisce la salita con la piazza principale (della Libertà, già del Plebiscito) si apre la vista del piccolo gioiello architettonico. Alla sinistra domina l'area il grande Palazzo Apostolico (opera di Carlo Maderno) che ospita il Santo Padre durante i soggiorni castellani sin dal 1626, al centro della piazza si nota immediatamente la bella fontana (anch'essa rifornita dal vecchio Acquedotto di Palazzolo) attribuita all'opera di Gian Lorenzo Bernini , sullo sfondo è immediata la visione della bellissima chiesa parrocchiale dedicata a San Tommaso da Villanova anch'essa, e questa volta con certezza, opera del genio berniniano.
  • sempre sulla piazza, all'altezza della fontana sul lato che ospita la sede comunale e l'ufficio postale, è possibile vedere ed utilizzare la "figlia" della prima buca delle lettere del mondo. E' questo, infatti, il luogo dove fu posizionata la prima "buca delle corrispondenze". Il record si deve alla felice idea di un consigliere comunale, tale  Angelo Antonio Iacorossi, che nel lontano 1820 propose di facilitare la raccolta della corrispondenza destinata al resto dello Stato Pontificio, attraverso l'istallazione della buca. Ad oggi la "cassetta" è ancora funzionante essendo collegata direttamente al retrostante ufficio postale che, altra particolarità, per molti anni ha operato in zona extra territoriale.
  • vale ora la pena di percorrere corso della Repubblica per poter avere un diverso punto di osservazione del paese e conoscere qualche particolarità in più. La via principale, oggi in parte ZTL, arriva fino a piazza Felice Cavallotti attraversando il cuore del paese ed offrendo gradevoli scorci e interessanti negozi da scoprire, ma soprattutto permette di vedere "da lontano" il palazzo del Maderno e la principale delle quattro cupole della Specola vaticana (le altre sono visibili dal belvedere di via Palazzo Pontificio). L'attuale piazza Cavallotti, opera di un recente intervento urbanistico per la creazione di un parcheggio sotterraneo, in passato non esisteva! In quel luogo infatti era presente una porta ed una scalinata che permetteva di raggiungere il convento dei Cappuccini attraverso la "galleria di sopra", una splendida strada panoramica raffigurata in numerose incisioni, acquaforti e dipinti.
  • oltrepassata la piazza, si può proseguire fino a largo Urbano VIII (con splendido affaccio sul lago Albano di Castel Gandolfo) sul quale si apre l'ingresso di Villa Barberini, residenza estiva del Segretario di Stato Vaticano ed ingresso ufficiale delle Ville Pontificie. Le "ville", oltre ad ospitare importanti reperti archeologici e meravigliosi giardini all'italiana, ospitano la fattoria del Papa che garantisce generi alimentari di prima qualità al Santo Padre (anche il turista potrà averne un piccolo assaggio, infatti i bar del centro storico utilizzano e vendono il latte prodotto dalla fattoria).
  • tornando verso la piazza principale sarà interessante passare (deviando a destra subito dopo piazza Cavallotti) per via Santa Lucia Filippini così chiamata perchè qui visse, e fondò una scuola ancora oggi esistente (ininterrottamente dal lontano 1744), la santa di Tarquinia. Il vicoletto, talmente stretto da non consentire il passaggio di autovetture, termina in un punto da cui si può godere, contemporaneamente, di una bellissima vista sul lago e sulla cupola berniniana. Svoltando a destra potrete affacciarvi da un panoramicissimo “terrazzo” proprio vicino a quella che fu la prima sede delle Scuole Pie Filippini (la via infatti si chiama Arco delle Scuole Pie).
  • tornate sui vostri passi e raggiungete la chiesa, scendendo a destra (via dell’Oratorio), raggiungerete un belvedere dotato di panchine dove, specialmente nei caldi pomeriggi estivi, potrete trovare un momento di ristoro all’ombra dell’imponente cupola e godere di un meraviglioso panorama (si possono scorgere da qui le tre rimanenti cupole della Specola vaticana). Davanti a voi, oltre lo specchio lacustre perla del Parco Regionale dei Castelli Romani,  non potrete non notare il cono del Mons Albanus (Monte Cavo) sulla cui sommità sorgeva il tempio di Giove Laziale; sulle pendici del monte sorge l’abitato di Rocca di Papa. Esattamente di fronte a voi si scorgono (a mezza costa) le grotte di Battiferro, antri abitati nell’Età del ferro, e sul lato destro il complesso conventuale di Palazzolo.
  • da qui potrete tornare al terminal bus costeggiando le alte mura del proteggono il palazzo papale o proseguire il giro raggiungendo, attraverso via della Stazione, il lungolago per una piacevole passeggiata tra ambiente e storia.

Ovviamente durante il percorso potrete sostare nei numerosi bar e ristoranti del centro per degustare gelati e piatti tipici del luogo; potrete anche fermarvi nei numerosi negozi di articoli religiosi e di artigianato per acquistare un ricordo della vostra visita.

Speriamo rimaniate contenti della vostra visita!