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No ddl PillonIl 25 marzo si terrà un incontro per conoscere e spiegare il Disegno di Legge e il 28 la mozione di ritiro verrà discussa in Consiglio Comunale

Castel Gandolfo dice “No al DDL Pillon” e lo fa con due iniziative: il 25 marzo alle ore 17.00 si terrà nella Sala Consiliare un incontro per spiegare i motivi di questa posizione a sfavore del disegno di legge sull’affido condiviso dei figli e il loro mantenimento; e il 28 marzo la richiesta del ritiro del DDL n. 735/2018 c.d. decreto Pillon verrà portata in Consiglio Comunale.

“È un disegno di legge autoritario schierato con il genitore più forte economicamente – spiega la consigliera con delega ai Servizi Sociali, Francesca Barbacci Ambrogi - che disciplina le vite dei soggetti coinvolti senza tenerne conto. Non dà voce alle madri, ai padri e i figli, non tiene conto dei bisogni reali del minore, di cui tanto si evoca il diritto alla bigenitorialità, ma che in realtà viene trattato come una proprietà in condivisione. Non vi è attenzione alle diverse situazioni, non rispettando il diritto del minore ad essere felice e non trattandolo come un pacco conteso tra due genitori”.

All’iniziativa del 25 marzo “Perché diciamo no al DDL Pillon” interverranno le consigliere regionali Michela Di Biase e Michela Califano, Milvia Monachesi, Sindaco Castel Gandolfo, Marta Toti, Presidente consiglio comunale, Carla Centioni, rappresentante del movimento NON UNA DI MENO Castelli Romani, Giulia Vescia, avvocato e Clara Borri, psicologa. L’incontro, che sarà moderato da Francesca Barbacci Ambrogi consigliera comunale delegata ai servizi sociali, sarà un’occasione per conoscere e approfondire gli aspetti di questo disegno di legge che qualora venisse approvato così come è stato scritto rischia di minare la tutela dei minori, delle donne vittime di violenza e la libertà personale.

“Con il DDL Pillon – continua la consigliera Barbacci Ambrogi - viene introdotto l’obbligo di affidarsi a figure private quali il mediatore familiare e il coordinatore genitoriale quindi la gestione della separazione viene delegata a soggetti terzi. I costi sono a carico dei due coniugi: 50 e 50 e non è previsto gratuito patrocinio. Il genitore più debole economicamente viene penalizzato. Il ddl è cosi fermo alla bigenitorialità che impone la mediazione familiare in tutti i casi, finisce per prevederla anche nei casi in cui la separazione è causata dalla violenza del coniuge, in aperta violazione della Convenzione di Istanbul. Con questo provvedimento le donne rimarranno intrappolate in relazioni a cui vorrebbero porre fine; e si obbligano di fatto i figli a mantenere la relazione con il padre, anche quando il rifiuto di vederlo deriva dall’aver assistito alla sua violenza sulla madre”.

La mozione di contrasto all’approvazione in Parlamento del DDL Pillon sarà discussa anche in Consiglio Comunale il prossimo 28 marzo. “Il DDL Pillon – afferma il Sindaco Milvia Monachesi - è un ritorno al Medioevo, è un voler calpestare tutte le conquiste in materia di diritti dei minori, delle donne e mette in serio pericolo anche la libertà individuale. Guarda alla famiglia con gli occhi di una volta, quando oggi invece il concetto è giusto che sia, e deve essere, il più vasto e omnicomprensivo possibile. Ecco perché come Prima Cittadina sarà mio impegno portare avanti l’approvazione nel nostro Consiglio della richiesta di ritiro del Disegno di Legge n.75/2018 e promuovere nella società civile iniziative di sensibilizzazione che spieghino i reali motivi di contrasto a questo DDL come quella che terremo al Comune di Castel Gandolfo lunedì 25 marzo con i rappresentanti regionali, i professionisti e le associazioni che operano nel settore della tutela dei diritti dei minori e delle donne”.

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